Ti sei mai chiesto se chi ha il diabete possa mangiare l’anguria? La domanda non è campata in aria, visto che si tratta di un frutto dolce, ecco la risposta.
La frutta fa certamente bene al nostro organismo, per questo dovremmo mangiarla anche quotidianamente, possibilmente variandone la qualità, così da garantire al nostro organismo diverse proprietà nutritive. Pur consapevoli di questo, però, non tutti la amano, c’è chi la mangia quasi per forza, chi invece la disdegna quasi del tutto, salvo alcune eccezioni. Tra queste può esserci l’anguria, tipica dell’estate e gustata in genere quando si ha bisogno di dissetarsi nelle giornate particolarmente calde che ci fanno soffrire e apprezzata per il suo gusto dolce.

È davvero raro trovare qualcuno che sia disposto a rinunciare a una fetta, addirittura sono tanti anche i bambini a cui piace, con buona pace di mamma e papà. Il suo particolare sapore farebbe però pensare a qualcosa che possa essere non adatto a chi ha il diabete, chiamato a stare praticamente del tutto lontano a cose che contengono eccessivo zucchero, ma vale anche in questo caso? Rispondere a questa domanda può essere davvero importante.
Diabete e anguria vanno d’accordo?
Avere intolleranze o allergie impone necessariamente delle restrizioni su cosa mangiare, questo vale a maggior ragione ancora di più se si ha il diabete, malattia causata da alti livelli di glucosio nel sangue, causati da un’insufficiente produzione o efficacia di insulina l’ormone che regola la glicemia. Semplificando si tende quindi a pensare sia assolutamente vietato mangiare cose troppo zuccherate, questo vale anche per l’anguria, uno dei frutti più dolci?
In realtà, la risposta è assolutamente contraria a quella che molti potrebbero dare. L’anguria è infatti formata per il 90% da acqua, caratteristica che la rende ideale per essere idratati, non a caso chi fatica a bere elevati quantitativi di acqua, come invece tutti dovremmo fare, può compensare anche in questo modo. Questa può essere quindi una scelta ideale se si ha voglia di dolce, ma si vuole qualcosa di non eccessivamente calorico, oltre a essere apprezzata per la presenza di vitamine e minerali, come la vitamina C e il potassio, oltre agli antiossidanti, che rallentano il naturale processo di invecchiamento.

Non ci sono quindi particolari preclusioni per i diabetici, è possibile assolutamente comprenderla nella propria dieta, evitando però gli eccessi. Si può quindi mangiare ogni tanti una fetta, unita anche ad altre fonti di proteine o grassi sani, come yogurt greco o noci, per mitigare l’impatto glicemico del frutto.
Anzi, se vogliamo essere precisi chi ha il diabete e la ama può essere tranquillo, può infatti garantire al suo organismo diversi benefici a cui forse non ha pensato. Avere la possibilità di mantenere il corpo idratato, come detto, è davvero determinante per chi ha questa malattia, visto che si riesce in questo modo anche a tenere sotto controllo la glicemia. Altrettanto importanti per lo stesso scopro sono le fibre contenute nel frutto, in grado di rallentare la digestione e l’assorbimento degli zuccheri.
Si deve inoltre sottolineare il ruolo di un antiossidante come il licopene, che aiuta a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, una delle conseguenze in cui possono spesso incorrere i pazienti. Insomma, gli aspetti positivi non mancano, quasi può essere un peccato non poterla gustare tutto l’anno.