I condizionatori sono ormai un must have nelle case degli italiani. Attenzione, però, se cadi in questi luoghi comuni, spendi una fortuna
I condizionatori rappresentano ormai una manna dal cielo. Sono infatti diventati elementi di arredo, indispensabili in casa. Questo rappresentano l’unica fonte di sostegno nelle giornate estive calde e afose. Purtroppo, per via del riscaldamento climatico, queste arrivano sempre in modo ingestibile, e l’unico sollievo sembra essere quello di restare in un ambiente climatizzato.

Tuttavia, bisogna valutare sempre anche l‘altro lato della medaglia, parliamo dei consumi. Il climatizzatore deve essere utilizzato in modo ragionevole, altrimenti si rischia di spendere un botto a fine mese. Spesse volte ci lasciamo appunto “condizionare” per fare un gioco di parole, dai luoghi comuni su questi elettrodomestici. Questi ci portano a spendere di più e ad avere una casa meno confortevole. Ecco tutto quello che bisogna sapere.
Cinque miti sul condizionatore che ti fanno spendere di più e rovinano il comfort in casa
Se usato nel modo giusto, questo elettrodomestico può davvero trasformare le giornate più calde in momenti piacevoli. Ma attenzione: non è una magia. Molti commettono errori comuni che riducendo l’efficienza, accorciano la vita del condizionatore e fanno lievitare la bolletta. Gli esperti HVAC (riscaldamento, ventilazione e climatizzazione) sottolineano cinque miti da dimenticare subito, per godere davvero di un’aria fresca e confortevole senza sprechi.

1. Abbassare il termostato fa raffreddare più in fretta
Quando si ha caldo, è istintivo impostare il termostato a una temperatura molto bassa per far raffreddare più rapidamente l’ambiente. In realtà, non funziona così.
“Il condizionatore eroga sempre la stessa quantità di aria fredda, indipendentemente da quanto abbassate la temperatura”, spiega Rich Walker di Summers Plumbing, Heating and Cooling. Il risultato? La macchina continuerà a lavorare finché non raggiunge il valore impostato, ma non andrà più veloce.
Impostare temperature troppo basse può persino danneggiare il sistema, che non è progettato per lavorare sotto i 20 °C. Rischiate guasti costosi e un dispendio inutile di energia.
2. Alzare il termostato quando si esce fa risparmiare
Molti pensano che alzare la temperatura quando non c’è nessuno in casa sia un’ottima strategia di risparmio. In realtà, il condizionatore dovrà poi lavorare molto più a lungo per riportare la casa a una temperatura confortevole, con consumi maggiori.
Meglio mantenere un valore costante, soprattutto nei giorni più caldi. Un consiglio utile? Installare un termostato programmabile.
3. Spegnere del tutto l’aria condizionata conviene
Errore ancora più comune: spegnere completamente il condizionatore quando si esce. Lasciare che la casa si surriscaldi significa stressare l’impianto al riavvio e consumare più energia. Non solo: temperature troppo alte possono danneggiare pavimenti in legno, mobili ed elettrodomestici, oltre a favorire la formazione di umidità e muffa. Meglio impostare una temperatura leggermente più alta, ma senza spegnere tutto.
4. Il condizionatore elimina l’umidità da solo
È vero che l’aria condizionata riduce l’umidità, ma non basta per risolvere problemi seri di umidità in casa. Se il livello è elevato, serve intervenire con deumidificatori o sistemi di ventilazione.
5. Avere un condizionatore più grande per rinfrescarsi meglio
Molti pensano che avere un condizionatore più grande e potente possa rinfrescare meglio e in modo più rapido. In realtà non è così. I possibili avvii e arresti incideranno tantissimo in bolletta. Inoltre il raffreddamento veloce, causa anche maggiore umidità, perché è come se l’azione deumidificante non funzionasse in modo adeguato, per via delle dimensioni. Bisogna scegliere il condizionatore in base alle dimensioni della propria abitazione.