Allarme esche avvelenate, la silenziosa strage in Italia

Riaperta la stagione della caccia e, come ogni anno, in Italia è allarme esche avvelenate: trovata morta l’ennesima volpe.

Con l’inizio dell’autunno riaperta la stagione della caccia e, come ogni anno, in Italia è scattato l’allarme esche avvelenate, esche sparse nei boschi, proprio nei territori di caccia, da parte dei bracconieri, per eliminare i predatori, loro antagonisti. Una pratica vergognosa che causa decine di uccisioni l’anno. In queste ore trovata morta nel bresciano l’ennesima volpe.

Una volpe incontra essere umano
Bellissima volpe sull’attenti (Lifeandthecity.it)

A segnalare l’avvistamento, un cittadino di passaggio, il quale si è accorto dell’animale morto in un bosco nel bresciano. Intervenuta sul luogo la Polizia provinciale, la quale ha prelevato la volpe morta, provvedendo a trasportarla all’Istituto Zooprofilattico di Brescia per effettuare le analisi sul corpo. Secondo le prime analisi, la causa del decesso sarebbe avvenuta per avvelenamento.

Ennesima volpe trovata morta in territorio di caccia: indaga la Polizia

Purtroppo, quella ritrovata nel bresciano non è l’unico esemplare di volpe ritrovata priva di vita. Ogni anno, proprio in concomitanza con la stagione di caccia, sono decine le volpi uccise, eliminate perché intralciano le battute di caccia, predando lepri e fagiani, tutti animali presi di mira da cacciatori e bracconieri. La carcassa di volpe, trovata nelle campagne tra Padenghe sul Garda e Soiano del Lago, in zona Levrini, ha suscitato sdegno tra i cittadini.

L’animale non ha presentato segni di morte violenta o di proiettili, dunque la prima ipotesi, quella di avvelenamento, è stata poi confermata in laboratorio, a seguito dell’autopsia. Un episodio gravissimo, purtroppo non isolato, che coinvolge ogni anno le zone di caccia. Una strage silenziosa causata dai bracconieri attraverso la dispersione di bocconi avvelenati o contenenti chiodi.

Riaperta stagione della caccia
Padre e figlio vanno a caccia (Lifeandthecity.it)

Le stesse zone sono frequentate da cani randagi o da cani condotti dai propri padroni, e spesso anche loro ingeriscono bocconi pericolosi. Le autorità avvertono tutti i cittadini di fare attenzione a non lasciare liberi i propri animali domestici, di essere sempre prudenti, e di segnalare ogni eventuale sospetto. L’uso di esche avvelenate o contenenti chiodi è una pratica pericolosissima per tutta la fauna selvatica.

Utilizzo di esche avvelenate, pratica pericolosa per la fauna selvatica e per gli animali domestici

La LAC Brescia lancia l’appello e accusa i bracconieri di compiere una strage che non deve assolutamente essere sottovalutata, una pratica che coincide con l’apertura della stagione di caccia e con il rilascio in natura di lepri e di fagiani. I bracconieri farebbero strage di predatori naturali per avere a disposizione più animali da uccidere a colpi di fucile.

Esce pericolose per gli animali
Pezzetti di wurstel con chiodi conficcati (Lifeandthecity.it)

L’uso di esche avvelenate è severamente vietato in Italia sin dagli anni Settanta, l’uccisione di animali tramite questa pratica costituisce reato penale, così come rappresenta un reato il bracconaggio. Nonostante gli appelli e l’azione di associazioni animaliste, tante persone spregiudicate continuano a portare avanti questa crudele pratica, calpestando la dignità degli animali, distruggendo la fauna, suscitando disgusto.

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