“Ho bisogno di soldi”, il disperato appello del popolare giornalista e scrittore: il gesto estremo per recuperare denaro.
Purtroppo viviamo in tempi difficili, il poco lavoro, il lavoro pagato una miseria, arte e cultura che quasi mai ripagano. Oggi contano più un like e una visualizzazione che un libro e un album, e così, tanti artisti e tanti professionisti, specie quelli appartenenti alle vecchie generazioni, si ritrovano schiacciati, impotenti di fronte alle dinamiche sociali del mondo moderno.
Così come tanti prima di lui, così come tantissimi oggi, anche un professionista come Giampiero Mughini si ritrova a parlare al pubblico della sua crisi finanziaria, a raccontare le sue esigenze, i problemi economici per sopravvivere. Il suo libro, La stanza dei libri, pubblicato nel 2016 e incentrato sull’essenza della vita lontano dai social, ora sembra quasi una profezia.
Se nel suo libro, Mughini suggeriva ai lettori come ritrovare la serenità e vivere felici, lontano dai social come Facebook e Instagram, circondandosi di libri, leggendo tanto e vivendo tante storie, ora il giornalista e scrittore è costretto a mettere in vendita la sua preziosa collezione, pur di racimolare qualche euro. “I miei risparmi sono miseri, gli amici sono evaporati”, ha sentenziato.
Dalla malattia, Mughini non ha più ricevuto inviti in televisione, perdendo i contatti con gli amici e i colleghi. Da qui la decisione di vendere i suoi libri, una biblioteca sterminata. Nella sua abitazione romana, il giornalista ha una collezione di oggetti in stile liberty, fotografie d’epoca, illustrazioni antiche, ma i libri sono gli oggetti a cui tiene di più: sono 20 mila in totale, di cui circa 2 mila rarissimi.
Le ultime apparizioni in tv risalgono a un paio di anni fa, come concorrente a Ballando con le Stelle, passando per Celebrity Chef e finendo nella casa del Grande Fratello, per denaro, ovviamente. Ora, però, le cose non vanno benissimo, l’anno scorso i problemi di salute: “Il mio medico mi ha detto in un linguaggio chiarissimo che sono giunto al momento in cui devo gestire la mia vecchiaia. Di anni ne ho parecchi, ma alla morte non ci penso”.
Pochi i soldi rimasti sul conto, e allora Mughini ha iniziato a vendere la sua collezione di libri, una patrimonio che vanta molti pezzi pregiati, come le prime edizioni di Pavese, Calvino, Montale, Sciascia, Moravia, Ungaretti. “Nella vita non ho saputo mettere niente da parte, tranne i miei libri”. Alcuni sono stati venduti a librerie di antiquariato.
“La vendita sarà accompagnata da un catalogo, è un colpo al cuore”, ha ammesso Mughini, costretto a vendere i suoi cimeli per racimolare qualche soldo, il cui unico impiego attuale è la rubrica settimanale del martedì sul quotidiano Il Foglio, al quale ha affidato questa intervista. “Con quello ci faccio una dieta intermittente, che fa pure bene alla salute, dicono”.
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