Tra le misure volte a sostenere i cittadini confermate per il 2026 spicca l’Assegno Unico: approfondiamo di seguito cosa cambia per il prossimo anno nella misura. Infatti, gli importi aumenteranno.
Con la fine dell’anno che si avvicina si inizia a parlare della manovra di bilancio 2026, sul tavolo del governo in questo periodo e nell’ambito della quale vengono confermate precedenti misure, introdotte nuove mentre altre si stoppano.
Mentre emerge la possibile cessazione della Quota 103, ritorna invece l’Assegno Unico, rinnovato ancora una volta.
In vigore dal 2022, questa misura ha sostituito il bonus mamma domani, l’assegno di natalità, gli assegni familiari e l’assegno rivolto a nuclei familiari con 3 figli.
Questo sostegno economico viene erogato mensilmente ed è indirizzato alle famiglie con figli a carico minorenni o con massimo 21 anni e in presenza di determinate condizioni oppure disabili senza limiti di età.
L’AU spetta per ogni figlio a carico a tutte le famiglie italiane e il suo ammontare può variare. Infatti, l’importo dell’incentivo, erogato dall’INPS, è strettamente connesso all’ISEE del nucleo familiare.
Questa preziosa risorsa, volta a sostenere le famiglie italiane in difficoltà, torna anche nel 2026, ma con delle novità. Infatti, gli importi aumentano a fronte dell’adeguamento all’inflazione.
Negli ultimi anni a fronte del caro vita, lo Stato ha previsto sempre più incentivi volti a sostenere i cittadini, in particolare coloro che vertono in condizioni di difficoltà economica. Tra gli assegni previsti per le famiglie spicca l’Assegno Unico, aiuto importante che è stato rinconfermato di anno in anno a partire dal 2022.
La misura torna anche nel 2026, ma con dei cambiamenti. In particolare, gli importi saranno rivisti il prossimo anno per essere adeguati alla variazione dell’inflazione relativa al 2025, che è dell’1,7%.
Quindi, per esempio, l’importo base dell’AU che nel 2025 è stato 57,5 euro, nel 2026 salirà a 58,5 euro mensili.
Per il prossimo anno chi ha un ISEE di 17.520,19 l’importo aumenta a 204,4 euro, per coloro che lo hanno tra 21.725,06 e 21.841,84. è a 182,8 euro, mentre tra 26.163,51 e 26.280,30 sale a160,6 euro.
In caso di un nucleo familiare con un figlio non autosufficiente sono previste maggiorazione di 122,7 euro e per più figli 99,4 euro in caso di ISEE più basso. Altra integrazione per le famiglie con figli a carico e con entrambi i genitori che lavorano è pari a 35 euro.
Tutti questi aumenti partono a febbraio 2026, mentre gli arretrati di gennaio saranno recuperati a marzo 2026. In caso si stia percependo già l’AU non bisogna ripresentare la domanda, visto che questa si rinnova automaticamente.
Diverso è se l’ISEE ha subito delle variazioni, dovendo comunicarle all’ente. In mancanza dell’ISEE l’Assegno Unico viene calcolato sulla base degli importi minimi. C’è tempo fino al 30 giugno 2026 per presentare la domanda tramite il portale dell’INPS. Per maggiori informazioni sulle modalità di accesso, i requisiti per ottenere l’incentivo e le variazioni previste è possibile consultare il sito dell’ente.
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